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“Dentro di noi abbiamo il bello e il brutto, quando dipingo in strada porto fuori solamente il bello di me stesso, perché i muri sono della collettività e in questo modo regalo gioia alla città in cui lavoro. Penso che se si vuole esprimere la negatività, sia meglio esprimerlo in un quadro, in questo si rendono i fruitori liberi di scegliere se metterlo in casa oppure no.” Dice Decorabiscando riguardo ai suoi murales che donano indubbiamente allegria già dal primo sguardo.
“Solitamente chi disegna le catastrofi è chi non le ha vissute per davvero, perché io conosco la realtà delle favelas e ho insegnato murales a ragazzi con situazioni veramente catastrofiche: bambini con la pistola in tasca, perseguitati dai narcotrafficanti e malati di hiv. Avendo vissuto queste situazioni effettivamente tragiche che suscitano dispiacere reale, il mio lavoro vuole essere indirizzato a suscitare un sentimento opposto. E’ iniziato dando felicità a questi ragazzi e sta continuando così perché di felicità ne abbiamo bisogno tutti.” Questo è quanto ci ha raccontato Andrè Lima Rodrigues (Decorabiscando)
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